La Collezione d'Arte BCC Barlassina: l'arte come relazione.
Presentato il volume con la testimonianza della curatrice Giovanna Ginex .
Dai primi anni Ottanta la BCC di Barlassina ha intrapreso un percorso per la conservazione e la valorizzazione delle opere di importanti artisti barlassinesi divenuti, chi più e chi meno, di recente noti al grande pubblico degli appassionati. Il “divisionista” Emilio Longoni, amico e collega di gioventù di Segantini, i “contemporanei” Valentino Vago e Mario Asnago (quest’ultimo famoso anche come architetto del duo Asnago-Vender), la scultrice italo-argentina Beatrice Cazzaniga, figlia di emigrati del secondo dopoguerra, lo scultore Claudio Borghi e l’emergente afro-italiano Christopher Veggetti Kanku, il pittore-scultore-aviatore Roberto Crippa.
Questi sono solo alcuni esempi di quella che fino a ieri si limitava ad essere un’importante raccolta, che ora ha l’ambizione di diventare – e in buona parte lo è già – una collezione, cioè vero e proprio spazio, luogo identitario della stessa cooperativa di credito barlassinese. Di questa collezione fanno parte anche noti intagliatori della zona come Legnani e Prato, a sottintendere il punto di sutura tra l’artigianato manuale e l’arte degna di essere esposta e visitata.
Grazie alla curatela di Giovanna Ginex, conosciuta studiosa e storica dell’arte e nostra collaboratrice attiva, la BCC di Barlassina dispone ora di un patrimonio adeguatamente classificato, di opere rinate grazie a un importante lavoro di restauro e in via di riallocazione all’interno della banca, per essere più e meglio fruibili dal sempre più vasto pubblico di appassionati, studiosi, insegnanti e alunni che chiedono l’opportunità di una visita guidata. Un bel volume per l’approfondimento (al quale, oltre a Ginex, ha concorso anche Luca Pietro Nicoletti, docente dell’Università di Udine per la parte relativa a Vago e Asnago) e una mini-guida con scopi introduttivi, sono prodotti di pregio messi a disposizione di coloro che già sono o che intendono essere in relazione non solo con la banca ma anche con la storia dei rapporti e della comunità che l’ha generata e fatta crescere.
Conoscere e approfondire ciò che di Bello ha prodotto e produce il territorio e la sua gente è la premessa di una solida e reciproca relazione. L’arte intesa a partire da una relazione.